La naturalezza del processo creativo e l’intelligenza artificiale
Articolo tratto da Tom’s Hardware: “Il processo creativo nel mondo dei videogiochi”
State of mind: “Il processo creativo, teorie e tecniche”
Punto informatico: “IA generativa: il processo creativo e il prodotto finale”
Harvard Business Review: “Come l’intelligenza artificiale può aiutare a stimolare la creatività in azienda”
Fonti: https://www.tomshw.it/videogioco/il-processo-creativo-nel-mondo-dei-videogiochi/
https://www.stateofmind.it/2022/03/creativita-fasi/
https://www.punto-informatico.it/ia-generativa-processo-creativo-prodotto-finale/
Nel marzo del 1979, durante una semplice cena tra amici, il giovane Tōru Iwatani venne colto da un’improvvisa ispirazione: osservando una pizza alla quale era stata tolta una fetta, l’autore rimase folgorato da come essa somigliasse ad un esserino dalla forma singolare, che da lì a poco sarebbe divenuto famoso in tutto il mondo.
Un anno dopo uscì il primo Pac-Man, commercializzato in Giappone con il nome di Puckman – termine nipponico che significa “chiudere e aprire la bocca” – e divenne subito un’icona incontrastata. Il gioco fu una vera e propria rivoluzione, la cui traccia sarebbe rimasta per sempre impressa nella storia dei videogiochi.
Non trovate straordinario che l’ispirazione sia nata così, in maniera del tutto fortuita e casuale? È stato sufficiente uscire a mangiarsi una pizza per cambiare per sempre la storia dell’intrattenimento. Si tratta chiaramente di un caso più unico che raro, e spesso e volentieri le cose funzionano in modo ben diverso: il processo creativo non è univoco, e ognuno di noi lo vive e percepisce in modo diverso.
Le passioni che animano le nostre vite, la cultura che coltiviamo ogni giorno e le conoscenze di cui siamo portatori potranno essere, loro stesse, generatrici di ispirazione.
Ciò che rende un autore eccezionale è proprio la capacità di trasporre, in tempi e modi singolari, le proprie passioni per comunicarle agli utenti, emozionandoli e accompagnandoli in un altro mondo.
La creatività è un costrutto affascinante che molti autori hanno studiato ed approfondito definendola a volte come un prodotto, a volte come un aspetto della personalità, altre volte ancora come un processo che porta l’individuo alla costruzione di una soluzione creativa ed innovativa.
Wallas (1926), a questo proposito, elabora un modello di processo creativo organizzato in quattro distinte fasi:
- La preparazione: il periodo in cui l’individuo esplora, pensa, raccoglie informazioni utili, valuta dati ed elementi in modo libero.
- L’incubazione: quel periodo di tempo indefinito, in cui l’individuo elabora attivamente quanto raccolto nella fase della preparazione attivando, quasi inconsapevolmente, flussi di pensiero disordinati.
- L’illuminazione: l’individuo riordina spontaneamente le informazioni, acquisisce una visione chiara e dirime la confusione. Si genera istantaneamente ed inaspettatamente una soluzione creativa nuova ed unica, che ha la forma di un’intuizione improvvisa.
- La verifica: l’arco temporale in cui l’ideatore esamina se la soluzione creativa individuata possa risultare efficace e utile nella sua applicazione
La teoria di Wallas viene ripresa da Jaoui, nel 1995, che aggiunge alle quattro fasi del processo creativo una fase iniziale che consiste nella nascita di un’intenzione, cioè l’idea di partenza sulla quale viene applicato un processo di focalizzazione necessario per procedere alla fase della preparazione. Secondo Jaoui, dunque, il metodo funzionale alla stimolazione della creatività si organizza in cinque tappe (PAPSA):
- Percezione (P): l’avvicinamento ingenuo al problema che permette di percepirlo completamente.
- Analisi (A): l’esplorazione del problema, della sua struttura e la scelta dei parametri e dei criteri preferenziali.
- Produzione (P): la produzione di una grande quantità di idee e soluzioni anche irrealistiche ed originali.
- Selezione (S): l’organizzazione e la gerarchizzazione delle idee prodotte in base all’obiettivo e ai criteri razionali definiti.
- Applicazione (A): implementazione della soluzione emersa dalle idee selezionate in precedenza, attraverso l’utilizzo di strumenti utili.
Dunque, appurato che il processo creativo sia davvero un’esperienza così spontanea, inaspettata e naturale, sarebbe interessante individuare e sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per supportare la creatività in tutte le sue fasi, dalla percezione all’implementazione e raffinarne il prodotto, senza mai privare l’essere umano della soddisfazione insita nella consapevolezza di aver ideato e creato qualcosa di straordinario.
A tal proposito, Asfodelia Bromurati, osserva: “Ci mettiamo a far produrre mediocrità […] testuale e copiatura speculare di grandissime abilità grafiche e fotografiche, senza chiedere, senza pagare royalties […]. Le IA, i robot, le macchine fanno cose che per noi sono cose bellissime, ma dovrebbero produrre progresso, sgravare l’umanità da ciò che serve a sopravvivere e lasciarci fare quello che rende la vita degna di essere vissuta”.
Infatti, secondo i risultati di una ricerca che ha confrontato 85 sistemi di IA dedicati a compiti che richiedono elevate capacità creative, oltre ad ispirare l’agilità e la libera immaginazione, l’intelligenza artificiale è in grado di ispirare anche il pensiero “out of the box”.
Non si tratta né di imitazione, né di pura ideazione. In questo caso l’intelligenza artificiale funge da filo conduttore che agevola le connessioni tra l’immaginazione e l’ottimizzazione, sfruttando fonti di informazioni inaspettate e diversificate.
In conclusione, quindi, l’IA può svolgere il ruolo di collaboratore che, “illuminato” dallo spirito creativo umano, sfrutta e combina i dati in modo originale; può contribuire alla creazione di servizi e prodotti più allineati alle esigenze di fruitori e consumatori (è il caso degli algoritmi di raccomandazione progettati da Netflix o Spotify); ma riesce anche a stimolare la fertilizzazione incrociata offrendo la possibilità di confrontare possibilità provenienti da realtà diverse tra loro, per favorire l’ibridazione tra sistemi, competenze e approcci tra i più svariati.