Coaching per innovare in Alstom Transport
Sempre più spesso veniamo chiamati dalle aziende per insegnare la metodologia del Coaching Creativo a nuovi team che dedicano parte del proprio tempo per sessioni di facilitazione del processo creativo, per generare idee innovative nella propria azienda. Alcuni responsabili dello sviluppo organizzativo o Talent Manegement Director, sono attratti dalle tecniche di brainstorming che, nonostante l’età, gode ancora di ottima salute … se viene effettuato in modo sistematico. Altri hanno la necessità di formare la figura del Creative Manager interno all’azienda con una metodologia che possa essere applicata nelle situazioni che richiedono soluzioni creative per i processi, per i prodotti o per i servizi offerti dall’azienda. Altri ancora ci hanno chiamato per aiutarli nella formazione degli Innovation Coach, persone motivate, pronte ad imparare e mettersi in gioco, a dedicare una parte del proprio tempo per gestire e facilitare le sessioni creative e trovare nuove idee utili al business aziendale. Questo è stato il caso di Alstom Transport, un’azienda che ha pensato a un modello organizzativo interno, dedicato all’innovazione, molto interessante perché ricorda per certi aspetti il modello A-F di Philip Kotler. Ci siamo immediatamente appassionati all’idea e collaborando con lo staff Risorse Umane e con i novizi Innovation Coach, abbiamo realizzato un percorso di formazione, partendo dalle persone per arrivare alle tecniche e alla loro applicazione.
Il primo workshop è stato dedicato a sperimentare la metodologia e le tecniche del Coaching Creativo per facilitare la produzione, l’espressione e la condivisione delle idee e delle aspettative riguardo il ruolo dell’Innovator. I principali obiettivi di questo modulo sono stati: la costruzione dello spirito del team, l’apprendimento di alcune tecniche del Coaching Creativo, la definizione comune del ruolo dell’Innovator. Abbiamo utilizzato una delle modalità esperienziali che ci piace di più: un flusso di lavoro che si snoda nelle cinque fasi del Coaching Creativo e prevede due tipologie di attività:
– Il trial job: attività di simulazione nella quale il team sviluppa una strategia creativa per realizzare una“missione impossibile” chericalca in metafora la sfida prevista: cioè definire il ruolo dll’Innovator. Lo scenario è stato disegnato ad hoc per l’azienda e ha previsto la creazione di un personaggio inventato, metafora del ruolo che il team avrebbe assunti di lì a poche settimane …naturalmente utilizzando le tecniche del Coaching Creativo.
– Il Team Work: attività che punta a massimizzare l’efficacia, attraverso la realizzazione di obiettivi concreti: giungere ad una definizione condivisa delle aree del ruolo dell’Innovator. Le tecniche utilizzate hanno aiutato i partecipanti ad applicare le strategie creative all’obiettivo della sessione.
A seguito del primo workshop è seguito un Train the Trainer focalizzato principalmente sul Creative Meeting Management con l’obiettivo di: saper organizzare, strutturare e condurre meeting finalizzati all’innovazione; utilizzare efficacemente le cinque fasi del processo creativo; applicare letecniche di base del Coaching Creativo per l’innovazione.
Abbiamo integrato i momenti di formazione all’interno di un percorso nel quale i partecipanti hanno vissuto in prima persona la sessione creativa dalla A alla Z. L’obiettivo è stato particolarmente sfidante anche per noi: trasmettere la metodologia del Coaching Creativo mentre il team cercava nuove idee su come utilizzare i Google Glass in ambito ferroviario. A volte la passione per il nostro lavoro e per l’approccio che utilizziamo ci porta a lanciare il cuore oltre l’ostacolo e a tuffarci letteralmente in vortici di idee dai quali sembra difficile uscire con qualcosa di concreto… ma come dice Eric Fromm “La creatività richiede il coraggio di abbandonare le certezze”.
Lunghi momenti in cui il pensiero divergente dei partecipanti prende il sopravvento, decine di idee e centinaia di post-it che sembrano far perdere le tracce del ragionamento concreto: metafore, simboli, immagini, pensieri, idee, parole, astrazioni prendono il via velocemente, come spinti dalla forza centrifuga. Ma poi, con pazienza, tempo, e determinazione (non prima di aver provato quella sensazione di sospensione che fa di ogni sessione un caso a parte) vediamo succedere succedere sempre la stessa cosa: espressioni di meraviglia nel vedere che tutto poi converge in qualcosa che prende forma e significato fino a giungere ad una bozza di idea.
Il momento più difficile è superato grazie al contributo di ogni partecipante che ha imparato a decodificare il materiale sparso, a focalizzare la propria attenzione sui cluster, sulle classificazioni, sulle idee organizzative di base che consentono di dare una struttura di significato ai mille post-it. Chi, cosa, dove, quando, perché e come sembrano domande banali, le solite domande del giornalista che tutti conoscono … applicarle nelle sessioni creative è un’altra cosa perché richiede approfondimento, apertura alle novità, capacità di cambiare prospettiva. Seguendo le cinque fasi della nostra metodologia abbiamo accompagnato i partecipanti ad approfondire il tema dei Google Glass a nove livelli grazie ad una tecnica che consente di immaginare e rappresentare graficamente o concettualmente un oggetto a nove livelli contemporaneamente:sulla linea del tempo e nei sistemi di riferimento. Le due giornate dedicate a questo tema sono terminate con la scelta di un’idea specifica su come applicare i Google Glass in un ambito nuovo, che probabilmente non è stato mai affrontato prima in altre realtà aziendali.
La sperimentazione del metodo richiede approfondimenti prove, sperimentazioni, riflessioni, pertanto realizzato altre due sessioni per consentire ai partecipanti di progettare un intervento e iniziare ad applicare il Coaching Creativo. Con la nostra presenza due valorosi Innovation Coach hanno abbattuto qualsiasi remora e si sono cimentati con il loro gruppo di lavoro con il brainwriting, l’analisi multischermo, le carte del Coaching Creativo per trovare nuove soluzioni sul risparmio energetico in ambito ferroviario. Tema importante, complesso che richiede tempo, capacità di tollerare i momenti di frustrazione, un po’ di giocosità e metodo.
“Non esistono ricette magiche che aiutano a mantenerci sempre lucidi e costruttivi, anche nei momenti critici; del resto, persino la magia richiede dedizione e costanza…”