Il cruscotto
“C’è qualcosa che sapete ma che non sapete di sapere.
Quando scoprite ciò che sapevate, ma che non sapevate di sapere,
sapete di poter incominciare.”
Milton Erickson
Immaginate di salire sulla vostra auto, inserire la chiave, accendere il motore e trovarvi di fronte al vecchio caro cruscotto, che avete spesso sotto gli occhi e vi accompagna fedelmente verso ogni meta. E’ un supporto discreto, silenzioso, obiettivo, che non giudica quando superate i limiti di velocità e neanche quando dimenticate di mettere benzina, ma semplicemente vi avverte di ciò che sta accadendo. Non si lamenta e non chiede nulla, ma segnala in tempo reale che sta per finire l’olio, quanti chilometri avete percorso, se c’è qualcosa che non va nel motore.
Il cruscotto è uno strumento fondamentale per avere il controllo costante del vostro mezzo e per attuare gli aggiustamenti necessari. Immaginate ora di avere un cruscotto personale che vi aiuta a mantenere la direzione nel percorso, dopo aver affrontato il problem solving, al fine di rendere concreti ed efficaci gli obiettivi e le decisioni per realizzare i vostri progetti. Un cruscotto che voi stessi ricalibrate ogni volta, per avere la piena consapevolezza di come sta procedendo il vostro viaggio.
E’ un metodo di analisi e misurazione della strategia per realizzare i vostri obiettivi professionali. Il concetto fondamentale su cui si basa è che ogni persona, nell’attuale mondo del lavoro, è impegnato in molteplici attività, complesse ed integrate, che necessitano di una progettazione e di un monitoraggio costante e consapevole. Essere multitasking può portare a dispersioni di energia e disattenzioni; molto spesso, nei periodi in cui siamo particolarmente coinvolti da un progetto, rischiamo di essere sopraffatti dagli eventi e dai problemi pratici della vita quotidiana e di perdere la visione d’insieme. La tendenza a volte è di occuparci delle cose urgenti, tralasciando di programmare quelle importanti, oppure di dover affrontare cose importanti che, nel frattempo, sono diventate urgenti, rischiando di realizzare performance scadenti. In alcune occasioni ci perdiamo nelle cose poco importanti e poco urgenti, che divorano il tempo prezioso che abbiamo a disposizione.
Le quattro aree
Una delle peculiarità di questa tecnica è la possibilità di programmare le vostre attività per dedicare tempo ed energie alle cose importanti e non urgenti.
Il viaggio verso il successo può essere programmato in base alla valutazione e ai risultati di quattro aree:
・le persone coinvolte nel progetto, come possibili clienti, acquirenti, datori di lavoro, finanziatori, supporter, contatti del network, etc…;
・il capitale di risorse che investiamo costantemente nelle azioni e che può fare la differenza per giungere ai risultati desiderati;
・lo sviluppo delle aree utili o necessarie per rimodulare la strategia, per aumentare le risorse, le competenze, migliorare i fattori critici di successo.
E’ una matrice suddivisa in quattro quadranti che potete utilizzare per tenere traccia dei progressi che state realizzando nelle varie attività. In sintesi, il percorso di verifica parte dal quadrante delle azioni; vi può essere di aiuto l’acronimo P.A.T che significa: partenza, azione e traguardo. Stabilite il punto di partenza, come agite, descrivendo le diverse azioni svolte e i risultati ottenuti cioè i traguardi.
Poi passate al secondo quadrante e per ogni azione valutate in che modo avete coinvolto altre persone: colleghi, collaboratori, clienti, capi, stakeholder. Chiunque ha preso parte a questa fase del progetto è importante, perché potrebbe aver influenzato l’esito direttamente o indirettamente.
In che modo è stato coinvolto? Che cosa avete chiesto nello specifico? Siete stati attenti al modo di comunicare? Anche in questo caso misurate i risultati o le risposte che avete ottenuto.
Il terzo quadrante riguarda le risorse investite. Quali e quante risorse avete utilizzato nelle attività svolte fino a questo momento? Ad esempio, potreste aver utilizzato conoscenze e competenze specifiche a supporto della strategia.
Potreste avere la necessità di sviluppare maggiormente un aspetto necessario al progetto, come ad esempio conoscenze tecniche, competenze emotive, abilità specifiche, nuovi modi di agire per massimizzare la sua efficacia. Per questo scopo utilizzate il quarto quadrante per poi focalizzarvi di nuovo sulla prossima azione da compiere: dovete aggiustare qualcosa delle fasi precedenti o potete procedere con il prossimo passo? Seguire questo percorso mentale è utile, mentre con il canvas e il suo aggiornamento costante, sarete sempre più efficaci nei vostri progetti.
Tratto dal libro “Coach di se stessi. Affrontare le nuove sfide e i cambiamenti generando valore”
di Massimo Del Monte e Simone Piperno
Giunti Editore, 2016